sabato 21 luglio 2012

Rockol

Porfirio Rubirosa, vero nome Giovanni Albanese, avvocato della provincia di Venezia, classe 1972, è una cara e datata conoscenza di Rockol. Dopo aver pubblicato nel 2005 l’album d’esordio “Fresco e spumeggiante” ed essersi guadagnato una recensione a cura del direttore di Rockol Franco Zanetti e un’intervista da parte della sottoscritta, ha orbitato intorno alla redazione per diverso tempo. Elogiato da Joe Levy, vice-direttore dell’edizione americana di Rolling Stone, per il suo stile musicale così vicino a quello della canzonetta italiana estiva fatta di spiagge ed ombrelloni, Porfirio ha pubblicato il suo secondo album “Ferragosto ’68” nel 2008 con la collabprazione dei Sunny Boys e la partecipazione di altri artisti della scena musicale italiana (nel disco il brano “Espadrillas” vede ospite Johnson Righeira).
Il secondo capitolo di Porfirio è stato promosso a Sanremo, in concomitanza con il festival, con la trovata di C.A.C.C.A., il movimento Canzoni d’Amore Contro Canzoni d’Autore trainato dal brano omonimo. Oggi Giovanni (che può vantare un curriculum ricco di occupazioni, da dj e conduttore radiofonico a presentatore e ospite televisivo di trasmissioni sportive), ha pubblicato un nuovo album, “Un esteta al mare” (“Che tutti sbagliano a scrivere”, racconta, “Chi ci mette l’apostrofo senza capire il gioco di parole, chi addirittura cambia il titolo scrivendo ‘estate’”), un disco più spontaneo e ricco di consapevolezza rispetto ai precedenti: “Per questo album ho fatto solamente quello che mi piaceva, senza pensare ad un’armonia generale del disco e alla sua struttura organica.
E’ un album eterogeneo, ci sono suoni e atmosfere diverse, ma quello che mi premeva era mettere insieme cose vecchie e nuove al fine di non lasciarle al caso con il rischio che si disperdessero”.
Porfirio racconta a Rockol quali sono gli stati d’animo quando si arriva a pubblicare l’album numero 3: “Con il primo disco ero forse un po’ ingenuo, ma mi ricordo di essermi divertito moltissimo. Il secondo album è stato certamente quello più ricco di aspettative, c’era stato un investimento maggiore, sia economico sia di forza lavoro. Ci abbiamo lavorato molto e in tanti a quel progetto, e speravo davvero che succedesse qualcosa. Per assurdo, questo nuovo lavoro fatto senza particolari prospettive, è quello che mi sta dando più soddisfazioni. Gli amici, quando chiedo qual è secondo loro il mio album migliore, mi dicono che in ‘Ferragosto ’68’ non mi riconoscevano tanto, mentre con ‘Un esteta al mare’ sono quello di sempre”.
Il disco, Giovanni Albanese, se l’è prodotto e distribuito da solo: “Ho scoperto CD Baby che è uno store on line che ti stampa le copie e ti dà un report immediato di tutto, senza bisogno di spendere soldi inutili per dover gestire etichette discografiche e distributori. Quello che spendi va nel disco e quello che guadagni è tuo”. “Un esteta al mare” contiene brani come la già citata “C.A.C.C.A.” (qui potete vedere il discorso che Porfirio tenne per presentare il progetto), “Canzone per l’estate” (“E’ nata nel 2009 e l’idea di realizzare una cover di questa canzone degli Skiantos è stata per lo più di Franco Zanetti") ma non solo: “‘Un esteta al mare’ per esempio è del 2008. Doveva inizialmente essere un progetto su cui lavorare assieme a Michael Righeira, ma poi non se ne fece più nulla, come per ‘Il segreto della pesca’, sempre del 2008, che pensavo di fare in stile Edoardo Vianello e invece con i Sessantamidatanta gli abbiamo dato una veste rock. Sempre di quell’anno c’è ‘Scatole cinesi’, già sigla del programma radiofonico omonimo di Radio 2. Testo e musica sono di Pacifico, io qui l’ho riarrangiata. Uno dei brani più recenti invece è ‘L’amore è tutto qui’, scritto nel 2011 e ispirato alla mia piccola famiglia di fatto, io, la mia compagna e la nostra cagnolina Antonella”.
Daniela Calvi

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